mercoledì 31 gennaio 2018

martedì 30 gennaio 2018

lunedì 29 gennaio 2018

Giuseppe Palizzi, “Paesaggio”, 1841.

Giuseppe Palizzi, “Paesaggio”, 
1841, olio su tela, cm 68,5×49,5, collezione privata.



Giuseppe Palizzi (Lanciano, 19 marzo 1812 – Parigi, 1 gennaio 1888)
“Paesaggio”, 1841
Olio su tela, cm 68,5×49,5
Collezione privata.



Giuseppe Palizzi, “Paesaggio”, 
1841, olio su tela, cm 68,5×49,5, collezione privata.








domenica 28 gennaio 2018

sabato 27 gennaio 2018

Gaetano De Vito, pittore della Scuola del Palizzi, ancora tutto da scoprire.

Gaetano De Vito, “Autoritratto”,
1914, olio su tela, collezione privata.



Gaetano De Vito
Gaetano de Vito nasce a San Salvo il 9 giugno 1884. Dopo aver frequentato la scuola elementare di San Salvo e la Scuola Media di Vasto si trasferisce dallo zio prete di Taormina, in Sicilia, dove prosegue gli studi in un Istituto Tecnico. Riesce bene in tutte le materie, ma eccelle nel disegno e nella pittura. Si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove ha come docenti i discepoli della scuola del maestro vastese Filippo Palizzi. 
Dopo aver conseguito il diploma presso l’Accademia napoletana, nel 1914 ottiene il diploma di abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Tecniche. E’ nominato titolare di disegno presso le Scuole Tecniche di Chieti. 
Chiamato ad adempiere il servizio militare diventa sottotenente dell’esercito. Si distingue nelle battaglie sul monte Grappa e viene insignito della Medaglia di Bronzo e della la Croce di Guerra. Partecipa al secondo conflitto mondiale col grado di capitano, poi diventa maggiore. 
Stringe amicizia con il pittore Luigi Martella, il poeta Romualdo Pantini, l’avvocato Silvio Ciccarone, il farmacista Giuseppe Pietrocola, don Nicola Carmenini, Michele e Pietro Spataro, l’avv. Domenico La Palombara, il prof. Giulio Cardone e tanti altri stimatissimi amici della Vasto di allora. 
Dal ’50 al ’60 viene nominato giudice conciliatore onorario di Vasto. 
Con la liberazione di San Salvo dall’occupazione tedesca, avvenuta, il 3 novembre 1943, è chiamato a svolgere la funzione di podestà del Comune di San Salvo, affiancando il capitano canadese Seguin. 
Alla fine della guerra mondiale lascia l’insegnamento e si dedica alla pittura. “Nei quadri di Gaetano de Vito - spiega Felice Menna, critico letterario - ricorrono animali: buoi, cani, capre, cani e scene campestri. Si ispira al genio di Filippo Palizzi. Può dirsi la sua un’arte bucolica da cui attinge una grande “partecipazione emotiva”. “Nei suoi quadri, il pennello si muove con tocchi precisi, fini e delicati - si legge in un volumetto scritto da Raffaele Artese - prevalgono i colori pastello che danno all’insieme leggerezza e sottili sfumature”. L’amore per la natura trova la massima espressione dei fiori del suo giardino. Con l’età avanzante i fiori riprodotti con colori tenui e tocchi delicati, non appaiono più nel vigore della loro freschezza, ma nel punto del loro declino”. Moltissime le sue opere. 
La maggioranza dei suoi capolavori è custodita nel palazzo ottocentesco del suo figlio Giuseppe. Alcuni suoi dipinti sono stati regalati ad amici e parenti. Altri si trovano a Lanciano, a Piacenza, presso collezionisti privati ed amici del pittore. 
Gaetano de Vito ha chiuso gli occhi in un freddo giorno d’inverno. Era il 7 febbraio del 1964. 
“Peccato che quei tesori - sottolinea Felice Menna - restano nascosti tra i ristretti muri, noti solo a pochissimi, e, quindi sottratte al godimento visivo di quanti, invece potrebbero ammirarle”. Il Comune di Vasto ha commemorato le opere del pittore Filippo Palizzi, gloria ed astro luminosissimo che non mai tramonta nel firmamento dei grandissimi pittori, sarebbe auspicabile che venisse ricordato anche Gaetano de Vito, che devotissimo al genio del Palizzi, a lui si ispirò nella sua produzione di pittore con molta dignità e sicurezza di tocco cromatico.

Michele Molino




Gaetano De Vito


Per approfondimenti:
http://www.sansalvoantica.it/sei-di-San-Salvo/sei-di-san.salvo-se-peppino-romondio.html

http://www.sansalvo.net/focus/storia/5543/recensioni-don-gaetano-de-vito

http://www.vastospa.it/html/comuni_limitrofi/cl_ss_pe_de_vito.htm


venerdì 26 gennaio 2018

Sculpture network start’18 - Festa Internazionale della Scultura Contemporanea. Dal 28 gennaio all’11 febbraio 2018 presso il Palazzo d’Avalos di Vasto.




Domenica 28 gennaio 2018 presso il Palazzo d’Avalos di Vasto (Ch) si inaugura il Festival della Scultura Contemporanea che terminerà l’11 febbraio 2018.
Questo evento, organizzato da sculpture network, fa parte di “start18”, un festival internazionale ideato per celebrare e promuovere la scultura. 
Ogni anno, gli scultori si riuniscono lo stesso giorno, nello stesso momento, 93 sedi in 21 paesi europei.
Questa manifestazione consente agli artisti di presentare le proprie opere, non solo nel contesto della location ospitante, ma anche e soprattutto nella vetrina internazionale di sculpture network. 
Inoltre il brunch della community consente l’incontro tra gli scultori, il confronto e la collaborazione per festeggiare insieme l’arte della scultura in tutte le sue forme.


Per informazioni:
https://civicrm.sculpture-network.org/en/view/event/915

https://www.facebook.com/events/206516689893355/


giovedì 25 gennaio 2018

martedì 23 gennaio 2018

lunedì 22 gennaio 2018

Ennio Minerva, “Parte 1 di trittico, dedicato al nipote Ennio”, 2003.

Ennio Minerva, “Parte 1 di trittico, dedicato al nipote Ennio”,  
2003, olio su tela, cm 130x100, collezione privata. 



Ennio Minerva (Agropoli, 28 febbraio 1936 – Vasto, 3 gennaio 2010)
“Parte 1 di trittico, dedicato al nipote Ennio”, 2003
Olio su tela, cm 130x100
Collezione privata.


domenica 21 gennaio 2018

Michele Di Santo Morelli, “Campo di grano all’orfanotrofio Genova Rulli”, 2017.

Michele Di Santo Morelli, “Campo di grano all’orfanotrofio Genova Rulli”, 
2017, acquerello, collezione privata.




Michele Di Santo Morelli (Vasto, 1971)
“Campo di grano all’orfanotrofio Genova Rulli”, 2017
Acquerello
Collezione privata.

sabato 20 gennaio 2018

Filandro Lattanzio, “Autoritratto”, 1933.

Filandro Lattanzio, “Autoritratto”,
1933, olio su tela, cm 63x80, Comune di Vasto.


Filandro Lattanzio (Vasto, 21 novembre 1908 -  Vasto, 13.01.1986).
“Autoritratto”, 1933
Olio su tela, cm 63x80

Comune di Vasto.

Facente parte della collezione di opere di Lattanzio donata al Comune di Vasto.

venerdì 19 gennaio 2018

Filippo Marino, “Michele Provicoli, il pittore della neve”. La recensione di Vittorio Sgarbi.


“Michele Provicoli, il pittore della neve”
Video di Filippo Marino, 2017.


Michele Provicoli, color by F.Marino



Così scrive Vittorio Sgarbi di Michele Provicoli (Vasto, 30 marzo 1913 - Vasto, 24 aprile 2004):


Pittore della neve, l'artista che ha immortalato la sua "Vasto antica" nelle sue numerose opere tutte tratteggiate con angoli inediti, nascosti, ma colti e rappresentati sotto una coltre di neve, quasi a voler esternare nelle sue tele la mitezza del suo intimo nascosto, ma presente nel vissuto.


Michele Provicoli, “Piazza Verdi sotto la neve”,
1989, inchiostro di china su carta, collezione privata.

La caratteristica estetica di Michele Provicoli sta nella efficacia espressiva della figurazione d'ambiente, sottolineata da un marcato realismo illustrativo, accentuato da un verismo reale, con ricorso ad accorgimenti, come il "chiaroscuro", lo scorcio prospettico rimarcato da una dimensione volumetrica che è propria del mondo esterno colto saggiamente dall'occhio dell'artista, attento e appassionato. Ma è anche importante nella visione pittorica di Michele Provicoli, l'aspetto surrealistico che, però, rivela, nelle figurazioni paesaggistiche, una notevole robustezza compositiva che è arricchita ulteriormente dalla suggestione del "cielo plumbeo" e dalla assenza emblematica dell'intento cromatico, ma che, in definitiva, è ricco di impulsi artistici, sia pure caratterizzati da un metodo monocromatico volto a privilegiare una intensa e meditata ricerca di valori essenziali della percezione visiva.


giovedì 18 gennaio 2018

Francesca Pracilio e la sua arte in acquerello.

Francesca Pracilio,  "I segreti dell'oltremare", interpretazione di una foto scattata da Paulina Duczman, 
2017, acquerello, cm 30x30, collezione privata.



Francesca Pracilio
Vastese D.O.C., ancorché nata “accidentalmente” a Lanciano nel 1974, ho avuto una vita finora variamente e profondamente segnata dall’elemento Acqua. 
Nuotatrice agonistica fin da bambina; ingegnere ambientale con una tesi sulla depurazione delle acque da giovane; acquerellista appassionata nella mia attualità di mamma e insegnante. 
Avendo da sempre avuto una certa dimestichezza e facilità nel disegno, mi sono invece innamorata di questa tecnica che col disegno spesso lotta, e al disegno si ribella, per seguire strade proprie, corsi estemporanei e sorprendenti capaci di rivelare orizzonti di straordinario respiro e libertà. 

Francesca Pracilio, “Il rosso e il blu”,
2017, acquerello, cm 56x38, collezione privata.


Dopo un anno di libera sperimentazione, ho appreso dalla maestra Adriana Buggino - ideatrice del metodo “Dipingere con l’Acqua” - il piacere di lasciarmi guidare dallo stesso scorrere dell’acqua sul foglio, oltre ad aver scoperto la magia delle fusioni e i tesori nascosti nelle macchie di colore. 

Francesca Pracilio, “Riccia: interpretazione di una foto di Nora Marley”,
2017, acquerello, cm 30x40, collezione privata.

Rapita ormai dalle potenzialità espressive di questa difficile e affascinante tecnica pittorica, amo sperimentare, alla costante ricerca di uno stile capace di dare corpo e colore alle mie emozioni più vere. 

Francesca Pracilio, “Anthurium 2”,
2017, acquerello, cm 56x26, collezione privata.

Non considero un peso, ma piuttosto una risorsa, il fatto di essere ancora una dilettante, nell’accezione più allegra e scanzonata del termine, e spero di continuare a trarre diletto con leggerezza e libertà da questa meravigliosa attività che svolgo nello studio della mia abitazione, da cui posso vedere ogni giorno il sole sorgere sul bel mare di Vasto, e tramontare sull’imponente Majella.

Francesca Pracilio









"I segreti dell'oltremare" è stato esposto presso il Data di Urbino al Festival Internazionale "UrbinoinAcquerello", 2019 e pubblicato sul Catalogo 2019 dell' International Festival "UrbinoinAcquerello", Fortitude & Challenge.


Catalogo 2019 
dell' International Festival "UrbinoinAcquerello", Fortitude & Challenge.



Per approfondimenti:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100004345488717

mercoledì 17 gennaio 2018

L’artista vastese Marina Bolmini espone a Roma dal 19 gennaio all’11 febbraio 2018 alla Parione9 Gallery.


Hardcore for Dummies è la mostra personale dell’artista italiana Marina Bolmini a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi, in programma alla Parione9 Gallery dal 19 gennaio all’11 febbraio 2018.
Sono esposte più di trenta opere su tela che reinterpretano la cultura figurativa delle copertine dei dischi dei gruppi punk e rock degli anni Ottanta. La Bolmini, con un atteggiamento pop, si riappropria dei personaggi di cartoni animati e fumetti della pop culture per re-illustrare queste copertine, lavorando così sullo slittamento di significati collegati ad immagini fortemente iconiche, non solo della musica ma di un’epoca intera.
Sin dagli anni Sessanta la musica rappresenta una fonte di ispirazione per gli artisti visivi, ma è anche vista come un ulteriore veicolo per espandere la propria ricerca e trovare un pubblico più vasto e generico (come non dimenticare la banana di Warhol della copertina del primo album dei The Velvet Underground). I gruppi rock si rivolgono al mondo delle arti visive per confezionare le proprie opere. Musicisti, cantanti e band vedono l’arte come fonte di ispirazione e comprendono che può permettergli di approfondire la portata intellettuale della propria produzione. E’ per questo che le immagini, che danno vita alle copertine e ai poster, assumono così un ruolo fondamentale, ovvero quello di diventare il mezzo visivo di espressione e comunicazione di questa cultura musicale.
In Hardcore for Dummies la cultura visiva e la musica di una generazione, che esprimeva la sua rabbia ed il suo senso di ribellione con il rock, la new wave italiana, la free jazz, il punk inglese e l’hardcore americano, è riletta dall’artista attraverso la creazione di immagini che producono cortocircuiti visivi e nuove interpretazioni.

Marina Bolmini (Vasto, 1970) è un'artista visiva italiana. Dopo aver conseguito la maturità artistica in oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte di Vasto si sposta a Bologna per approfondire gli studi artistici presso l'Accademia delle Belle Arti alla scuola di pittura di Concetto Pozzati, dove si laurea nel 1996. Usando media e tecniche eterogenee, dalla pittura al rucamo, l artista lavora sullo slittamento di significati collegati a immagini fortemente iconiche. Attualmente collabora con la galleria romana Parione9.

Parione9 Art Gallery è una giovane galleria d’arte nel centro storico di Roma. Nata nel 2014 dall’esigenza di Marta Bandini ed Elettra Bottazzi di creare uno spazio innovativo, dove promuovere e condividere l’arte e la cultura allargando i confini ai nuovi linguaggi dell’illustrazione e del tatuaggio.

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Hardcore for Dummies is the Italian artist Marina Bolmini’s solo show curated by Marta Bandini and Elettra Bottazzi. The exhibition is planned from 19th January until 11thFebruary at Parione9 Gallery in Rome.
More than 30 artworks on canvas re-create the figurative culture of the punk and rock bands album covers from the 80’s. Marina Bolmini, through a pop approach, uses pop culture cartoons and comics to re-illustrate these covers working on the shifting of meanings linked to strongly iconic images of an entire period.
Since the 1960s, music has been a source of inspiration for visual artists but it was also seen as an additional vehicle for expanding research and finding a wider audience (how can we forget the Warhol’s banana on the cover of the first The Velvet Underground’s album). Rock bands often asked visual artists to represent their own works. Musicians, singers and bands have considered art a source of inspiration and they have understood how it can give a more intellectual meaning to their production. It’s for this reason that the images, employed for covers and posters, assume a fundamental role, turning to be a visual mean of expression and communication of this musical culture. 
In Hardcore for Dummies the visual culture and the music of this generation, which expressed its anger and sense of rebellion thoroughrock, Italian new wave, free jazz, English punk and American hardcore, is reinterpreted by the artist with the creation of images that canproduce visual short circuits and new interpretations.

Marina Bolmini (born in 1970) is an italian visual artist. She achieved her maturity in jewellery at the Vasto State Institute of Art. She moved to Bologna to deepen her artistic studies at the Academy of Fine Arts at Concetto Pozzati’s school of painting, where she graduated in 1996. The artist uses media and heterogeneous techniques, from painting to embroidery, working on the shift of meanings linked to strongly iconic images. She collaborate with Parione9 gallery of Rome.

Parione9 Art Gallery is a young art gallery in the heart of Rome. It was founded in 2014 by Marta Bandini and Elettra Bottazzi, with the aim to create an innovative space to promote art with an innovative approach to the world of Illustration and Tattoo Art. 

orari: martedì - sabato 14 - 19.30
         domenica 16 - 20
         lunedì chiuso

Parione9 | via di Parione 9 (piazza Navona) Roma
info: tel 0645615644
parione9@gmail.com
www.parione9.com
instagram:parione9
Facebook


Per approfondimenti:
https://www.facebook.com/events/129437661189721/permalink/130164081117079/







lunedì 15 gennaio 2018

domenica 14 gennaio 2018

venerdì 12 gennaio 2018

Filippo Marino, “Le stampe antiche di Vasto di Giuseppe Barberis”, 1898-99.


“Le stampe antiche di Vasto di Giuseppe Barberis”, 1898-99.
Video di Filippo Marino.

Xilografie tratte da: Strafforello Gustavo, La patria, geografia dell'Italia / Parte 4 (continuazione). Provincie di Aquila, Chieti, Teramo, Campobasso, Unione Tipografico-Editrice, Torino, 1899.


Giuseppe Barberis (Torino, 1840 ca. – Milano, 1917 ca.), incisore xilografo, dopo aver fatto pratica di xilografia in Francia, opera a Milano. Fu autore di numerose vedute d'Italia e si devono a lui gran parte delle xilografie per la collezione "La Patria: geografia dell’Italia", di Gustavo Strafforello, pubblicato a Torino nel 1890/1900, e quelle stampate a Milano nella raccolta Sonzogno "Le cento Città d'Italia".

giovedì 11 gennaio 2018

Giulio Cesare De Litiis, “Ritratto di Donna Isabella D'Avalos”.

Giulio Cesare De Litiis, “Ritratto di Donna Isabella D'Avalos”, 
matita su carta, cm 20x14, Pinacoteca civica di Palazzo D’Avalos, Vasto.



Giulio Cesare De Litiis (Vasto, 19 settembre 1734 - Vasto, 2 ottobre 1816)
“Ritratto di Donna Isabella D'Avalos”
Matita su carta, cm 20x14
Pinacoteca civica di Palazzo D’Avalos, Vasto.

martedì 9 gennaio 2018

Nicola Palizzi, “Cascina con figure”.

Nicola Palizzi, “Cascina con figure”,
olio su tela, cm. 25x37,5, collezione privata.


Nicola Palizzi (Vasto, il 20 febbraio 1820 - Napoli, il 26 settembre 1870)
“Cascina con figure”
Olio su tela, cm. 25x37,5
Collezione privata.

sabato 6 gennaio 2018

venerdì 5 gennaio 2018

Filippo Palizzi, “Antonio Rossetti”, 1848.

Filippo Palizzi, “Antonio Rossetti”, 
1848, olio su tela, cm 39x25, Pinacoteca civica, Palazzo D’Avalos, Vasto.


mercoledì 3 gennaio 2018

Orlando Raspa, “Cattedrale a Vasto dopo la tormenta”, 1998.

Orlando Raspa, “Cattedrale a Vasto dopo la tormenta”, 
1998, olio e acrilico su tela, cm 100x80, collezione privata.



Orlando Raspa (Olbia, 1961)
“Cattedrale a Vasto dopo la tormenta”, 1998
Olio e acrilico su tela, cm 100x80
Collezione privata.