Giuseppe De Thomasis - collezione Cordella





Giuseppe De Thomasis
Giuseppe De Thomasis (Montenerodomo, 20 marzo 1767 – Napoli, 10 settembre 1830), figlio di Tomaso (1735 - 1823) ed Orsola Pizzala (? – 1801), fu un eminente giureconsulto e statista, impegnato nella “demolizione della feudalità al tempo dei sovrani napoleonici”. 
Legato all’ambiente fiorentino di Vieusseux, il 27 ottobre 1806, venne nominato Sotto-Intendente di Sulmona, e successivamente, il 17 luglio 1807, Intendente di Calabria-Ultra (capoluogo all’epoca era Monteleone, attuale Vibo Valentia). Nel 1809 divenne Commissario per il 2° Abruzzo Ultra con il compito di ripartire i feudi ed i demani tra le comunità dei cittadini ed i Comuni. Da tale ripartizione nacque, fra l’altro, la città di Ateleta.
Il 19 luglio 1812, ricoprendo la carica di Consigliere di Gran Corte di Cassazione, sposò la Marchesa Lucia Gomez-Paloma (Gaeta, 13.11.1791 – Napoli, 22 dicembre 1858), molto più giovane, che lo seguì nelle traversie politiche in Sicilia e poi lo accompagnò nell’esilio in Toscana. 
Lucia è figlia del Marchese Enrico Gomez Paloma e di Livia Porzio. In pieno regime borbonico, il salotto della casa paterna era frequentata dagli uomini insigni dell’epoca (Troya, Poerio, Morelli, ecc.). Fu amica di Tommaseo, Capponi e Nicolini. Rimasta vedova rientrò a Napoli, dopo alcuni anni passati a Parigi (1834-36), ed il suo salotto divenne ancora una volta un centro di cultura frequentato da Poerio, Settembrini, Spaventa, Troya e Ranieri. Durante le persecuzioni borboniche seguite ai fatti del 1848, si ritirò a vita privata. 
Nel 1814 nacque la figlia Emanuelle che morirà a Napoli il 9 marzo 1818. 
Nel periodo 1820-21, fu nominato Ministro dell’Interno e degli Affari Ecclesiastici nel Governo Murat. Nel marzo 1829 torna a Montenerodomo, sua città natale, per il matrimonio della nipote, Teresa de Thomasis con Giuseppe Celano, di illustre famiglia vastese.
Muore a Napoli il 10 settembre 1830 e viene sepolto a Napoli nella piccola Chiesa di San Mattia Apostolo (entrando nella chiesa, loculo in basso a sinistra) nella strada omonima.












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