Ada Di Lello, “Regata”.
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Ada Di Lello
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Ada Di Lello, di antica famiglia vastese,
vive ed opera a Vasto.
La sua creatività si manifesta sin da piccola.
Si iscrive e si diploma al locale Istituto Statale d'Arte. In seguito, il
lavoro nell'azienda di famiglia la porterà ad approfondire studi nel settore
Arredamento e Design, per offrire al pubblico servizi di consulenza.
Riuscirà
così a conciliare la propria creatività con esigenze lavorative, ma l'artista
sempre latente ha "altre" esigenze: quelle di dar forma alle sue idee
con "suoi" strumenti espressivi, che troverà solo quando, un decennio
fa, iscrivendosi a un corso di Ceramica incontra "la terra", elemento
sul quale però mai si adagia in forme sicure e consolidate, per stravolgerle e
ricomporle in altre più leggere, aeree, libere, dall'effetto quasi
incompiuto...in divenire.
Ada Di Lello, "Maremaje", vaso in terracotta. |
Ada Di Lello, “Pesce”.
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Di lei scrive Giuseppe Franco Pollutri: “Non meno accattivanti le creazioni misto-materiche (cotto e fili
metallici) di Ada Di Lello, estrosa creativa di un'oggettistica d'arredo
ispirata , naturalmente per una vastese, all'ambiente marino (vele, pesci,
conchiglie, volatili). Manufatti di spiccata originalità riguardate per la loro
forma che, al di là della mimèsi di partenza si sviluppa fantasiosamente per
una personale e spiccata creatività”.
Ada Di Lello, “Tutto passa”.
E Teresa Laterza, sulla rivista culturale
internazionale “Le muse”, dove ha pubblicato un'intervista all'artista: "Vi sono opere che catturano istantaneamente
l'attenzione per la propria appariscenza,
altre invece, di fronte alle quali si rimane incuriositi e le si osserva
lentamente con la sensazione di non averlo mai fatto abbastanza, andando quindi alla ricerca di particolari,
scrutandone forme, linee, giochi di luce, sfumature, cercando di capire
significati nascosti che catturano e ammaliano. E' proprio questo il fascino
delle opere dell'artista Ada Di Lello."
Ada Di Lello, “Onda su onda”.
Ha partecipato a svariate collettive a Vasto e in Italia e
alcune personali e molte delle sue opere presenti in collezioni private.
Per approfondimenti:
Rivista “Le muse”, febbraio 2017
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