Andrea Menna, “Sonno con cuscini rossi”,
olio su tela, cm
80x80, collezione privata.
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Andrea Menna (Vasto, 1979)
“Sonno con cuscini rossi”
Olio su tela, cm 80x80
Collezione privata.
Fin da piccolo mostra un vivo interesse rispetto all’arte in tutte le sue forme.
Inizia a tredici anni a studiare chitarra moderna, cosa che lo porterà successivamente ad essere attivo anche come compositore, arrangiatore e produttore, con interessanti risultati, anche se lo spazio per la musica resterà sempre quello di un hobby.
Dopo essersi laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Bologna (sede di Forlì), si trasferisce in Romania, visitata precedentemente tramite il progetto Erasmus.
Da subito inizia la carriera universitaria e da oltre dieci anni è professore di scienze politice e relazioni internazionali, attualmente presso l’Università statale di Bucarest.
Parallelamente inizia la sua attività imprenditoriale nei settori della consulenza internazionale, fundraising e project management.
Andrea Menna |
Fonda e presiede una ONG (European Academy) che si occupa di progetti di sviluppo del capitale umano e scambio di buone pratiche internazionali sui temi della sostenibilità, economia circolare, pari opportunità, lotta alla povertà, ecc.
In Romania scopre e si appassiona all’arte rumena, sul tema scrive articoli pubblicati su riviste scientifiche di storia, arte ed ermeneutica e inizia a collezionare opere.
Andrea Menna, “Dal barbiere”,
olio su tela, cm 60x60, collezione
privata.
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Nel 2016 sarà uno dei cinque finalisti al concorso pubblico per il ruolo di Manager del Museo Nazionale d’Arte della Romania (la più importante istituzione culturale rumena), concorso il cui esito purtroppo vedrà l’istituzione commissiariata.
L’ambiente artistico lo porterà a conoscere diversi pittori e a stringere un rapporto di amicizia con l’artista rumeno Henry Mavrodin (classe 1937), presente con le sue opere in diversi musei europei, tra i quali il Moderna Museet di Stoccolma e allievo di Corneliu Baba, uno dei principali pittori contemporanei rumeni.
Questa amicizia lo spingerà a dipingere, sempre da autodidatta, guidato solo ogni tanto dai suggerimenti e dalle critiche degli amici pittori.
Nelle sue opere cerca di trovare da subito un proprio personale linguaggio a cavallo tra l’espressionismo, il grottesco e la pop-art, stile che definirà “espressivismo”.
Per approfondimenti:
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