martedì 17 gennaio 2023

Festival della Scienza: omaggio a Luigi Santarelli, maestro del rame, in mostra i suoi capolavori dal 16 al 21 gennaio.

Tra i vari appuntamenti del Festival della Scienza del Polo Liceale R. Mattioli di Vasto segnaliamo la mostra “ORO ROSSO” presso la sala Bontempo di Palazzo d’Avalos, aperta tutte le mattine fino a venerdì 21 gennaio 2023. 

Si tratta una retrospettiva di opere (e attrezzi) del maestro cesellatore Luigi Santarelli, apprezzato e stimato artista del rame molto noto nei decenni scorsi. 
La mostra è stata curata nei minimi dettagli dalle professoresse Antonietta Della Rocchetta docente di Disegno e Storia dell’Arte e Clotilde Muzii docente di Lettere, assieme al gruppo d’interesse studenti di 5^A e 4^A, tra cui Irene Calisti pronipote del maestro  Santarelli, la cui famiglia custodisce le opere in esposizione.

Luigi Santarelli (1904-1992) non era il solito ramaio. Era un raffinato cesellatore che realizzava oggetti artistici, piatti e vassoi con vedute di Vasto, riproduzioni floreali, scene di vita campestre alla maniera del Palizzi,
partendo sempre da un disegno, da uno studio dettagliato che egli preparava anzitempo. E i risultati si vedono, anche dalle opere esposte in questa mostra a Palazzo d’Avalos che evidenziano le minuziosa cura del dettaglio e dei particolari.

Durante tutta la sua attività lavorativa nella bottega di via Cavour angolo Piazza Marconi, Santarelli ha realizzato migliaia di manufatti, spaziando da oggetti domestici a quelli artistici su scene locali. Da segnalare anche le opere a a soggetto religioso  (battisteri, tabernacoli, bassorilievi ecc. per e chiese), tanto che sette delle sue opere sono conservate presso i Musei Vaticani. Il maestro del rame di Vasto ha partecipato a mostre in Italia ed all’estero ed ha ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti.

“Egli proviene da antica famiglia artigiana agnonese, trasferitasi a Vasto fin dal 1850”, scriveva Ugo Talamazzi nella presentazione di una mostra . “Educato e cresciuto nella bottega dei suoi avi, ha dedicato tutta l'esistenza alla ricerca di qualche cosa di originale, traendo dall'arte del cesello motivi tradizionali di vita, di costume e di abitudini del Vastese e dell'Abruzzo, dando vigore ai suoi “zampognari”, movimento ai “campi”, alle “vecchie barche a vela”, alle “scogliere con trabocchi”, ecc. ecc.”

“Da tutto l'insieme delle sue opere - continua Talamazzi - è possibile dire senz'altro che Luigi Santarelli è un “realista”,
un “verista” nel senso genuino della parola; è un vero artista che produce per dare godimento prima di tutto agli occhi”.

Ma Talamazzi nella presentazione dà anche un’idea dell’intensa attività di Luigi Santarelli: “A Oslo, a Monaco di Baviera, a Zurigo, a Losanna le sue “Mostre” hanno richiamato l'attenzione degli amatori, senza parlare delle città di Roma, Bari, Napoli, Milano, Genova, Firenze, L'Aquila, Pescara, Chieti, Avezzano, Capri, Sorrento, Spoleto, nelle cui importantissime località si sono avvicendate le “Personali” alle “Collettive”, riportando sempre ed ovunque incitamenti ed allori. La stampa nazionale ed estera si è interessata dell'arte di Luigi Santarelli, a cui sono stati dedicati larghi spazi per dare risalto ai suoi lavori e alla critica oltremodo lusinghiera ed incitatrice”.

Bene ha fatto quindi il Polo Liceale R. Mattioli a rendere omaggio al maestro cesellatore Luigi Santarelli che meritava una retrospettiva per sottolineare ancora una volta che merita un posto di primo piano tra gli artisti del secolo scorso.
Nicola D'Adamo

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