Francesco
Paolo Palizzi, "Pesci",
olio su tela, cm 39x27, collezione privata.
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Francesco Paolo Palizzi |
Francesco
Paolo Palizzi (Vasto, 16 aprile 1825 - Napoli
il 16 marzo 1871), fratello minore dei pittori Giuseppe, Filippo e Nicola.
Nel 1845
si trasferì dalla città natale a Napoli, per iscriversi al Real Istituto di
belle arti. Qui fu allievo di Camillo Guerra e Gennaro Guglielmi, dei quali il
primo lo introdusse alla pittura di storia.
Ben
presto però si orientò verso il paesaggio e soprattutto verso la natura morta.
Negli anni di formazione fu influenzato dal fratello Filippo, con il passare
del tempo risentì anche dell’esempio delle opere dell’altro fratello, Nicola,
da cui avrebbe assorbito negli anni una pittura materica, a corpo,
caratterizzata da larghe pennellate, riuscendo, proprio su questa base, a
rinnovare il genere della natura morta.
Nel 1857
decise di raggiungere il fratello Giuseppe a Parigi dove rimase stabilmente
fino al 1870, entrando in contatto con la tradizione della natura morta di
Jean-Baptiste-Siméon Chardin, e con le novità introdotte in tale genere da
Édouard Manet.
Partecipò
anche ad alcuni Salons di Parigi, del 1859, del 1864, del 1865 e del 1867, anno
in cui partecipò all’Esposizione universale di Parigi.
Da Parigi
nel 1864 inviò alla Mostra della Società promotrice di belle arti di Napoli, di
cui era diventato socio fin dal 1862.
Da Parigi
scriveva a casa, esprimendo talvolta giudizi piuttosto severi sulla pittura italiana
e su quella dei fratelli.
Fu
influenzato dal fratello Giuseppe e dai
pittori della scuola di Barbizon.
Nel 1870,
su consiglio del fratello Filippo rientrò, in Italia. L’anno successivo si
ammalò e morì.
Molta
della sua produzione è andata dispersa. Dalla Francia era riuscito a portare
con sé solo un piccolo nucleo di opere, in gran parte donate dal fratello
Filippo alla Galleria dell’Accademia di belle arti di Napoli.
Nel
secondo dopoguerra gli studiosi più accorti hanno cominciato a valutarne la
portata di modernità.
Dalla
enciclopedia Treccani:
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