Alberto
Di Risio, “Aurora Alpestre”, 1972-78, olio su tela, cm.200x140, collezione privata.
“Autoritratto”,
1945
Alberto Di Risio è nato a Casalbordino (Ch) il 9 marzo 1921, fino all’età di 97 anni ha dipinto a Rovereto (Tr), dove è venuto a mancare il 26 novembre 2018.
Pittore figurativo verista, disegnatore, scenografo e poeta.
Dimostrando un precoce talento e una naturale predisposizione soprattutto per il disegno fin dall’infanzia, inizia a dipingere a 11 anni, continuando poi a dedicarsi all’arte e a studiare: i suoi maestri sono stati i musei, i libri e la natura.
Nel 1941 inizia ad esporre in pubblico allestendo mostre personali con vivo e crescente successo. Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipa come ufficiale di artiglieria, insegna disegno e pittura a decine di giovani.
Alberto Di Risio, “Solitudine”, 1970, olio su tela, cm 70x50.
Si dedica inoltre alla scenografia: le scene e i fondali da lui dipinti al Teatro Marrucino di Chieti (Lago di Como col Resegone, Venezia sotto la luna, Piazza Santa Croce a Firenze, Valle del Pescara e Gran Sasso al tramonto, ecc.) sono veri e propri quadri, tanto che, sia per i colori e sia per la felice prospettiva aerea e lineare, all’apertura del sipario, ad ogni rappresentazione, ad ogni atto, il pubblico, entusiasta, applaude e chiama l’autore sul palcoscenico.
Di quelle commedie musicali, rappresentate negli anni del dopoguerra, è anche autore e regista.
Nel 1949 pubblica il volume “Versi giovanili”.
Alberto
Di Risio, “La Maiella”, 1975, olio su tela, cm 70x50.
Per una ventina d’anni è collaboratore artistico, disegnatore e caricaturista dei quotidiani della capitale “Il Tempo”, “Il Messaggero di Roma”, “Il Momento”, “L’Eco di Roma”.
Spazia con versatilità in tutti i campi della pittura, con visione realistica e padronanza di tecnica, dai paesaggi alle nature morte, dai ritratti alle scene sacre, dipingendo ad olio, acquerello, tempera e pastello.
Alberto Di Risio, “Natura
morta”, 1986, pastello, cm 38,2x32.
Ha sempre studiato e continua a studiare la tecnica coloristica dei grandi Maestri del passato, sempre ammirando i valori consacrati dalla classicità, si ispira alla natura, che ama profondamente, che dipinge dal vero e di cui esalta l’incantevole armonia, la magica e mutevole luce, la suggestiva e poetica bellezza, il fascino e lo splendore dei colori, gli azzurri e indistinti spazi lontani.
E’ il pittore dallo squisito senso della luce, delle ombre e dei riflessi, che alla solida preparazione di base unisce uno spiccato gusto per il bello, che lo induce ad esprimere immagini delicate e composte, soffuse di fascinoso lirismo, rispettando l’anatomia umana e degli animali, curando l’armonica collocazione delle figure, la finitezza dei particolari, l’equilibrio delle masse e dei volumi, la vivezza cromatica, il movimento e la prospettiva.
Alberto Di Risio, “Ritratto del Papa”,
2014, olio, cm 100×70.
E’ il pittore poeta e sognatore, assetato di bellezze e di armonie.
E’ l’artista degli effetti sorprendenti di luce, delle trasparenze delicate dei riflessi sull’acqua, dei mesti tramonti, delle fulgide aurore, allorquando, negli incantati silenzi della natura ammantata di rugiada e ancora assopita, i mille magici pennelli del sole dipingono di luce e di caldi colori tutto il Creato, donando al paesaggio un senso di infinita dolcezza. E’ il pittore di Madonne e di svolazzanti angioletti.
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