Gildo
D'Annunzio, “Vasto: Il castello”,
disegno, collezione privata. |
Gildo D'Annunzio |
Gildo D’Annunzio, pittore, incisore,
litografo, nato a Lanciano il 12.8.1923, morto a Sesto San Giovanni il 10.3.1999.
Profondamente legato alla “sua” terra, Gildo D'Annunzio ha "cantato",
con le sue opere il fasto, il retaggio le luci e le ombre di una civiltà
abbarbicata al popolo abruzzese, alla terra aspra e generosa, bisognosa però di
essere amata. Una fervida fantasia ha sempre accompagnato la sua arte vigorosa, ricca di fermenti propri di un artista maturo, dalla grafica xilografica che
non trova emuli, in una lirica atmosfera densa di simbolismo, in un assieme
dove la purezza stilistica è caratteristica propria e personale dell'Artista.
Una civiltà, quella "contadina", che Gildo D'Annunzio ha
rappresentato con toni ed aspetti di vera cultura, interpretata con sentimento
e spontanea dedizione, per affidare alla posterità un
messaggio che parli della presenza dell'umanità quotidiana, con le sue gioie e
le sue sofferenze. La formazione di Gildo D'Annunzio è maturata ai Liceo
Artistico Statale di Roma e presso l'Accademia di Belle Arti della capitale,
con il diploma nella facoltà di pittura e incisione. A Roma ha frequentato
l'Associazione Artistica Internazionale e le Accademie di San Luca e San
Giacomo. Nel dopoguerra ha fondato in Abruzzo l'Associazione Liberi Artisti e
la rivista mensile "Nuvole", riconosciuta di "alta cultura"
dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. A Lanciano, come editore ha
pubblicato, tra l'altro: "II cimitero marino" di Paul Valery, e
"Aprés midi d'un faune" di Stéphane Mallarmé, con la traduzione di
Alvaro Valentini, e "Congo" di Alfred Riedel; una raccolta di sue
poesie "un uomo sulla terra". A Roma ha promosso il "Movimento
per la realtà poetica", sottoscrivendo il manifesto nel 1955 con
Pappacena, Battelli, Cadorei, Cerroni, De Orchi-Boatti, Lezziero, Morandini,
Riedel, Cesetti, Monachesi, Vangelli. Nel 1956 ha illustrato "I Promessi Sposi",
trasferendosi a Milano per insegnare disegno e geometria descrittiva
all'Istituto Arti Grafiche "Rizzoli" e successivamente come
collaboratore esterno delle edizioni "Fabbri". Negli anni successivi,
fino al 1966 ha realizzato disegni, xilografie, ceramiche, acqueforti, tempere
e olii di grande formato, impegnandosi anche nelle ricerche formali e
cromatiche.
Gildo D'Annunzio, "Autoritratto", 1973, disegno, collezione privata. |
Gildo D'Annunzio è stato anche legato a Vasto da profonda amicizia dove ha
trascorso piacevoli soggiorni, andando alla scoperta della visione
paesaggistica della città, austera e moderna, giungendo a bordo con la sua
caratteristica “diligenza” per esporre le sue opere di pittura.
Ed a Vasto Gildo D'Annunzi ha dedicato una
sua opera "II Castello", un
omaggio che ha insito il sentimento di nostalgia per gli anni passati,
nell'irresistibile ideale abbraccio di spiritualità e di profondo amore per la
nostra "terra".
Giuseppe Catania
Per approfondimenti:
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