Isidoro Vescovi, “Chiesetta della Maddalena”,
1994, olio su tela, collezione privata. |
Isidoro Vescovi (1913 - 1996), pittore romano, di origine salentina, architetto di professione, dal 1970 è stato ospite frequente di Vasto e del suo comprensorio.
Di lui così scriveva Giuseppe Catania (Vastonotizie,
agosto 1989) su una mostra a Palazzo d'Avalos: "Opere di pittura che
lasciano scoprire uno stile austero, realizzate con tratto misurato, fresco
nella stesura quasi abbozzata, non mirante ad esprimere il dettaglio del
soggetto, ove il cromatismo obbedisce ad una attenta armonica composizione, con
profondo rispetto dell'ispirazione verista.
Vescovi è stato discepolo, all'Accademia di
Belle Arti di Firenze, di Carré e di Carena nei primi anni '30, ed ha maturato
la sua pittura attraverso una costante ricerca e superamento di forme.
Nella rappresentazione paesaggistica Vescovi
predilige i colori della campagna vastese, i siti e gli angoli ancora
superstiti di un mondo arcaico. Infatti, le caratteristiche architettoniche del
paese, con la sua storia carica di civiltà, costituiscono l'ispirazione di
molte sue opere, alcune delle quali esposte a Vasto.
Tra le più suggestive: Fattorie seminascoste nel lussureggiante giallo dei covoni di
grano; rossi tramonti che dominano con un'atmosfera crepuscolare una simbolica,
quasi religiosa potatura autunnale degli alberi; una stilizzata figura di
vecchio contadino, appoggiato, quasi in simbiosi, ad un contorto ulivo (…) Un
mondo ed una espressione pittorica che si identificano, quale specchio fedele
nell'animo dell'artista legato indissolubilmente ai valori spirituali dell'uomo
interpretati sotto forma d'arte, nella visione d'un mondo in cui l'artista è,
nel contempo, testimone del quotidiano”.
Isidoro Vescovi, “Tra i casolari di Vignola”, olio su tela, collezione privata.
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Nel recensire un’altra mostra Giuseppe Catania (Vastonotizie, agosto 1990)
aggiunge che “In questo nuovo appuntamento con Vasto Vescovi ha voluto, con
luna rinnovata produzione, offrire testimonianza a taluni aspetti
paesaggistici, andando alla "scoperta" di quei valori estetici insiti
in una tipologia architettonica destinata, purtroppo, ad essere travolta dal
progresso. Così il quadro di una casa agreste in rovina, fra un uliveto, con
una velata patina di serenità evidenziata da un colore caldo che è proprio
nella natura dell'artista, nel suo stile, perché da più luce.
Casolari rustici di Vasto che emergono nella
caratteristica applicazione cromatica, nell'espressione semplice e viva; vedute
della marina, tipiche, altrettante visualizzazioni nelle quali il colore è
protagonista attraverso cui si scoprono momenti ispirativi”.
Isidoro Vescovi, “La natura”, 1982, olio su tela,
collezione privata.
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Commentando un’altra mostra di Isidoro
Vescovi nella “sala delle Esposizioni della Biblioteca Comunale Gabriele
Rossetti", Giuseppe Catania (Vastonotizie, settembre 1991) scrive: “(…) Aderente
ad una rigorosa obbedienza alla figurazione classica, la produzione pittorica
di questo esponente dell'arte contemporanea, suscita sempre consensi di critica
e di pubblico.
Isidoro Vescovi ha sempre dipinto con
tonalità calde, sin da giovane, in quanto ritenute più luminose ed esaltanti il
cromatismo, rinnovandosi con vigore e passionalità.
L'artista ritiene che non occorre copiare il
vero, giacché non tutto il visibile è bello, ma è sufficiente trasformarlo
secondo il gesto personale, anche perché si possono così aggiungere altre
bellezze all'opera d'arte, si accumulano nozioni vere ed utili, mentre la mano
si affina per raggiungere tonalità artistiche.
È peculiare in Vescovi la "forma",
basata sul disegno, che consente di captare aspetti di gusto sorprendenti,
dettati dal proprio temperamento, di significato poetico anche, per dare quella
indispensabile caratteristica di armonia compositiva, accostata alla
sensibilità cromatica.
Di notevole effetti, così, il quadro della
"Chiesetta della Maddalena", nel quale l'artista ha saputo cogliere
la "poetica del realismo", che è elemento indissolubile della
personalità artistica di Vescovi che ama contraddistinguere le sue opere con
inediti squarci di luce, come nella tela della "Aratura", che
esprimono una delle più suggestive verità nella pittura, aggiungono corposità
all'immagine, concordata da una gradevole visione prospettica. (…) Ed è,
certamente, questa caratteristica che rivela l'intensa passionalità che Isidoro
Vescovi ha per l'arte pittorica, divenuta meta esistenziale, quale un artista
degno di tal nome vanta nella sua piena maturità”.
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