lunedì 16 settembre 2019

David Piccolotti, farmacista, artista e intellettuale.

David Piccolotti, “Veduta di Vasto”, 
1974, olio su tela, collezione privata.


David Piccolotti, (Montecassiano, 18.06.1907 – Vasto, 22.07.1996)
“Veduta di Vasto”, 1974
Olio su tela
Collezione privata.


David Piccolotti, il farmacista della terapia dell’anima attraverso il colore. 

David Piccolotti
David Piccolotti era nato a Montecassiano, in provincia di Macerata, il 18 giugno 1907, a pochi passi dalla piazza che per i primi anni rappresentò tutto il suo mondo. 
Notevolmente versato negli studi e dotato di talento eclettico, fin da adolescente si era appassionato allo studio della musica e aveva iniziato a dilettarsi di pittura, tuttavia, piuttosto che agli studi liceali, fu indirizzato dalla famiglia agli studi commerciali, funzionali all’ottenimento di un buon impiego, conseguendo la Laurea in Economia e Commercio nel 1940 presso l’Università “La Sapienza” di Roma.
Questo risultato non appagò David che, mentre ricopriva la funzione di Segretario comunale in vari paesi delle Marche, decise di conseguire privatamente la maturità scientifica per poter intraprendere nuovo corso di studi universitario dal momento che, a quei tempi, il diploma di ragioniere non consentiva l’accesso a tutte le facoltà. 
Nel frattempo aveva sposato Elisabetta Albanesi donna attiva, dal forte carattere, figlia di un imprenditore di Jesi, e quindi molto facoltosa. La giovane coppia avrebbe potuto gestire l’azienda della famiglia Albanesi, o anche vivere di rendita ma David guardava ad altre prospettive. 
Come egli stesso amava raccontare, per invidia nei confronti di un cognato farmacista, molto apprezzato dal suocero, David decise di iscriversi alla Facoltà di Farmacia presso l’Università di Camerino conseguendo la Laurea nel 1949. 
Il suocero Albanesi comprò una farmacia per il genero a Vasto, dato che in questo piccolo borgo lungo la costa adriatica era stata messa in vendita la farmacia del Dottor Giovine con cui David strinse un profondo sodalizio culturale. 
La farmacia allora non era l’azienda commerciale dei nostri giorni ma era anche luogo di incontro per discussioni letterarie, politiche o professionali, così come erano tanti i farmacisti intellettuali, animatori delle arti e di iniziative culturali, riferimenti rispettati e anche un po’ temuti. 
Quest’ultimo è stato appunto il profilo di David Piccolotti, uomo burbero e infinitamente buono, sempre innamorato della cultura. 


David Piccolotti, “Fiori”, 
olio su tela, collezione privata.


La passione per lo studio lo avrebbe condotto in età più che matura a iscriversi di nuovo all’Università e a conseguire la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Ateneo di Chieti nel 1992, per poi iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dello stesso Ateneo. 
La natura eclettica dell’uomo si era rivelata fin da quando, molto giovane, era stato corrispondente di giornali di Macerata su cui aveva pubblicato testi critici e poesie; allo stesso modo, fin da bambino, David aveva amato la musica, in particolare l’opera lirica. 
Da giovane, sotto la guida del maestro Piero Giorgi, presso il Conservatorio di Pesaro, aveva imparato a suonare il clarinetto, strumento con cui curò diverse esecuzioni nei teatri Pergolesi di Jesi e Rossini di Pesaro. 
A Vasto, costituì il gruppo “Amici della musica” con il Maestro Aniello Polsi. Coadiuvato dal Professor Adelio Tilli che ne scriveva i versi, Piccolotti compose canzoni con cui partecipò a note manifestazioni musicali abruzzesi a Vasto, Ortona, Francavilla al Mare e a Penne. A questi interessi, nella maturità, fino agli ultimi anni, David affiancò un intenso esercizio pittorico.

Trabocco

Ha nuociuto al nome dell’artista il depauperamento del patrimonio pittorico avvenuto negli ultimi anni di vita, quando, a causa di diversi cambiamenti di residenza, molte opere sono state disperse. Si tratta di un danno a cui oggi la famiglia sta rimediando operando una collazione delle opere. 
Tra i soggetti più studiati da David Piccolotti ci sono i fiori, i paesaggi urbani e gli amati animali. 
Le tele tendono ad assolutizzare gradazioni di uno stesso colore: marroni e beige per la case del centro storico, grigio e bianco freddo per i paesaggi invernali, sporcati da qualche pennellata squillante, come nell’opera che persiste nella memoria del nipote Francesco: la piazza di Vasto innevata con il portale di San Giuseppe a fare da sfondo e due piccoli Carabinieri con il pennacchio, tocco di rosso violento sul tutto acromo, persi nel gelo. 

Paesaggio

Per quanto David ostentasse a parole un atteggiamento critico nei confronti di Vasto, egli si lasciava volentieri contraddire dalla sua pittura in cui il borgo sull’Adriatico ricorre continuamente con tutta la sua fiera bellezza allagata di luce che, al di là dei proclami, quasi un tentativo di difesa per un amore travolgente, aveva conquistato nell’anima l’artista.
I sodali hanno raccontato l’amorosa irrisione di cui l’anziano pittore fu fatto oggetto quando con il consueto piglio severo mostrò a parenti e ad amici l’ultimo lavoro: tra fascine di campo stranamente accese di color arancio sbuca la testa di un gatto, animale amatissimo. Il ricordo del felice simposio lascia ora spazio alla decantata valutazione della notevole originalità tematica e tecnica del lavoro. D’altro canto, su tutti i soggetti amati campeggiano i fiori, fermi e quasi assimilati dallo sfondo asettico, oppure fiori dalle molli corolle che reclinano il capo e si sfanno languide in un’atmosfera simbolista, fuori dal tempo.



Locandina


David ha amato condividere con la città di adozione il suo dettato artistico in numerose mostre; in occasione dell’esposizione tenutasi preso la sala d’arte “Pudente” nell’aprile del 1974 della sua espressione artistica sono state date alcune acute letture critiche tra le quali ricordiamo le seguenti:

A compendiare l’attività dell’artista concorre altresì il lirismo poetico-musicale che accompagna il sentimento di David Piccolotti, sicché l’opera d’arte di questo pittore vastese assume un significato più ampio, specie se si considera che la sua interpretazione del mondo esterno è dettata da una spiccata predilezione per il bello, come espressione pura”. 
Giuseppe Catania, ‹‹Il Tempo››.


Questo eclettico professionista riesce ad alternare la sua attività di farmacista con la musica e i pennelli (...).I suoi quadri appaiono tratti da un giardino fiorito in una cornice di paesaggio vastese ove il mare, i trabocchi, il porto, sono motivi di questo nuovo discorso in chiave di colori delicati che Piccolotti porge al pubblico, alla critica, a dimostrare una nuova tecnica che sa più di arte(...)”. 
Angelo Cianci, ‹‹Vasto Domani››.


I colori e le opere di Piccolotti sono il frutto di una intensa ricerca, nella quale traspare l’indole dell’autore proteso al raggiungimento di una pace interiore. Fiori delicati si susseguono ad altri più marcati in un’atmosfera densa di delicatezza nella quale si riconosce il gusto dell’artista dotato di molta sensibilità verso la natura”. 
Giuseppe Forte, ‹‹Il Mezzogiorno dell’Abruzzo››.


Fino alla morte, sopraggiunta il 22 luglio 1996, David Piccolotti rimase fedele a se stesso: professionista scrupoloso, artista curioso ed eclettico, uomo insofferente delle convenzioni, talvolta provocatore, sicuramente autentico. 

Marilena Pasquini
















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