Giuseppe Spataro (Vasto, 12 giugno 1897 – Roma, 30 gennaio 1979).

Giuseppe Spataro con don Luigi Sturzo

 

Atto di nascita: Spataro Giuseppe, Carlo, Pietro, Antonio, Filippo, Michele.


Scheda di antifascista di Giuseppe Spataro 


Giuseppe Spataro con Alcide De Gasperi,  1948


Giuseppe Spataro e Fernando Tambroni



Giuseppe Spataro, Card. Fernando Cento e Card. Eugène Tisserant, 1955 c.


 

Giuseppe Spataro (2 da sx), 1950 Governo De Gasperi VI



Mondo d'oggi, 1968: i ministri Giuseppe Spataro e Mariano Rumor, F.Morlion, uomini Usa, C. D. Jackson, Igino Giordani, F. U. D'Amato, Allario.




























foto di Gennaro Sivestri, coll. Guido Vitelli









Remo Gaspari racconta Giuseppe Spataro








Giuseppe Spataro


Scritta su Corso Plebiscito, 23 a Vasto, fino all'anno 2007, poi ricoperta.
Foto Filippo Marino.



05.12.1966 Aldo Moro con Giuseppe Spataro durante l'inaugurazione della  Siv -
color F.Marino




Lapide nella sua abitazione in via Cola di Rienzo, 217 - Roma




Lapide nella sua abitazione a Piazza Rossetti, Vasto





Monumento a Giuseppe Spataro dell'artista Mario Pachioli, Piazza del Popolo, Vasto.


di Filippo Marino, 09.12.2020

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Spataro, Giuseppe, politico, (Vasto 1897 - Roma 1979).

Giuseppe Spataro nacque a Vasto il 12 giugno 1897. Nel 1908 venne inviato al Convitto dell'abbazia benedettina di Montecassino per proseguire la sua educazione.
Nel 1914 si iscrisse a Roma alla Facoltà di Giurisprudenza, si associò alla Federazione cattolica universitaria italiana e alla Gioventù cattolica italiana.
Dal 1917 partecipò, nel corpo aerostieri, alla Prima guerra mondiale, facendo ritorno a Roma nel 1919 con il grado di capitano.
Nel 1919 si avviò a Roma alla professione forense. Nello stesso anno divenne presidente del Circolo romano della FUCI e successivamente vicepresidente nazionale. Dei suoi primissimi incarichi nei movimenti cattolici giovanili si ricordano la presidenza della Federazione cattolica universitaria italiana dal settembre 1920 al 1922 e, sempre nel 1920, la presidenza regionale per l'Abruzzo di Gioventù cattolica.
Dal 1920 al 1924 crebbe anche l'impegno propriamente politico: dal novembre 1921 al luglio 1923 fu vicesegretario del Partito popolare italiano con Sturzo segretario; con Rodinò e Gronchi fu membro del triumvirato che guidò il partito dal luglio 1923 al maggio 1924, quando divenne nuovamente vicesegretario durante la segreteria De Gasperi. Nel 1922 Sturzo gli affidò anche la riorganizzazione del Partito popolare in Abruzzo.
Già a partire dal 1924 come consigliere delegato dell'APE, poi dal 1925 con ancora più impegno in qualità di amministratore delegato, si dedicò all'organizzazione e al coordinamento della stampa del «Popolo» che dal 1943 uscirà in forma clandestina.
A partire dal 1943 fu tra i più attivi organizzatori nella lotta antifascista della resistenza romana, quale membro democristiano del Comitato esecutivo e della Giunta militare del Comitato di liberazione nazionale.
Con la liberazione di Roma e la fine della guerra iniziarono i primi mandati istituzionali. Nel giugno 1944 fu nominato sottosegretario alla Presidenza nel I Governo Bonomi, a dicembre fu confermato con la stessa carica nel II Governo Bonomi; nel giugno del 1945 divenne sottosegretario all'interno nel Governo Parri e nel dicembre dello stesso anno ricevette la conferma all'incarico nel I Governo De Gasperi.
Fu deputato alla Costituente in rappresentanza dell'Abruzzo nel 1946 e alla Camera dal 1946 al 1963.
Nel 1946 fu nominato presidente della Rai. Ricoprì la carica di Presidente del Gruppo democristiano alla Camera dal 1949 al 1950.
Nel 1953 De Gasperi, segretario della Democrazia cristiana, lo nominò vicesegretario del partito.
Fu Ministro delle Poste e telecomunicazioni due volte (incaricato nel 1950 e poi nel 1959), poi dell'Interno (ad interim nell'estate del 1952 e poi nel 1960), della Marina mercantile (nomina nel 1958), dei Lavori pubblici (incarico nel 1953) e dei Trasporti (mandato del 1960).
Nel 1957 gli venne affidata la riorganizzazione e il coordinamento della stampa di area cattolica.
Nel 1962 il segretario politico Aldo Moro gli affidò l'Ufficio legislativo del partito. Nello stesso anno le sue attività inclusero anche la Commissione trasporti poste e telecomunicazioni della Camera.
Venne eletto e riconfermato al Senato, di cui fu vicepresidente, dal 1963 al 1976. Da segnalare l'impegno nella Commissione per la celebrazione del ventennale della Resistenza.
Fu quindi presidente dell'Istituto Luigi Sturzo dal 1964 fino alla sua morte che avvenne a Roma il 30 gennaio 1979.
Da: SIUSA

Filippo Marino
09.12.2020


Giuseppe Spataro ufficiale del genio aeronautico, 1917
color by Filippo Marino


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