sabato 6 maggio 2017

Nicola Galante, "Sintesi di paese".

Nicola Galante, “Sintesi di paese”, 
xilografia, cm 25,5x20, collezione privata.




Nicola Galante
Nicola Galante arriva a Torino nel 1907, a 24 anni;  incisore, aveva appreso ad intagliare dal padre falegname ed ebanista.  Autodidatta, frequenta la scuola serale di disegno: così si compie la sua trasformazione da artigiano in artista.
Il giovane pittore ambizioso, rozzo ma gentile, annoda relazioni con l'ambiente artistico. Incontra nel 1911 Curt Seidel, un tedesco che dirige un foglio dal titolo ''Torino Nuova'': il frutto dell'amicizia con Seidel è un volumetto, apparso nell'autunno del 1912: ''Impressioni di uno straniero a Torino'', con dodici xilografie di Galante. Fa amicizia con Soffici, suo estimatore, ed entra a far parte del gruppo ''I sei di Torino'', tra i quali primeggiava Carlo Levi. Galante, uomo semplice, guarda a maestri come Cezanne e a Morandi, con il quale, in verità, ci sono più affinità spirituali che formali. L’artista rifugge dalle teorie, ma sente la necessità di rappresentare, in forma allegorica, il mondo reale o scorci di bellezza di un suo mondo ideale.
Espone alla Biennale di Venezia, e con “I sei di Torino” in tutte le loro collettive, a Torino e fuori. La prima importante personale si terrà a Torino, a pochi mesi dalla morte nel 1969.

Raffaele Berardini







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