Nicola
Galante, “Sintesi di paese”,
xilografia, cm 25,5x20, collezione privata. |
Nicola Galante |
Nicola Galante arriva a Torino nel 1907, a 24 anni; incisore, aveva appreso ad
intagliare dal padre falegname ed ebanista. Autodidatta, frequenta la
scuola serale di disegno: così si compie la sua trasformazione da artigiano in
artista.
Il
giovane pittore ambizioso, rozzo ma gentile, annoda relazioni con l'ambiente
artistico. Incontra nel 1911 Curt Seidel, un tedesco che dirige un foglio dal
titolo ''Torino Nuova'': il frutto dell'amicizia con Seidel è un volumetto,
apparso nell'autunno del 1912: ''Impressioni di uno straniero a Torino'', con
dodici xilografie di Galante. Fa amicizia con Soffici, suo estimatore, ed entra
a far parte del gruppo ''I sei di Torino'', tra i quali primeggiava Carlo Levi.
Galante, uomo semplice, guarda a maestri come Cezanne e a Morandi, con il
quale, in verità, ci sono più affinità spirituali che formali. L’artista
rifugge dalle teorie, ma sente la necessità di rappresentare, in forma
allegorica, il mondo reale o scorci di bellezza di un suo mondo ideale.
Espone
alla Biennale di Venezia, e con “I sei di Torino” in tutte le loro collettive,
a Torino e fuori. La prima importante personale si terrà a Torino, a pochi mesi
dalla morte nel 1969.
Raffaele Berardini
Per approfondimenti:
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