domenica 12 dicembre 2021

Fernando D'Annunzio: I primi cinque canti della Divina Commedia di Dante Alighieri in dialetto vastese.

Dante Gabriel Rossetti, Paolo e Francesca da Rimini.















In occasione delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il poeta vastese Fernando D'Annunzio ci regala la traduzione e la declamazione in vernacolo dei primi cinque canti della Divina Commedia. 
F.M.

Un grazie va all’amico Filippo Marino che mi ha suggerito di cimentarmi nella traduzione in “dialetto vastese” dei primi cinque canti dell’Iinferno, a suo tempo tradotti in “dialetto abruzzese” dal nostro concittadino Giuseppe Perrozzi.

Facile non è stato produrre questo lavoro, proprio perché sono passato attraverso una traduzione dall’opera di Dante Alighieri al dialetto “abruzzese” (scritto tra virgolette, perché in questo dialetto che consideriamo “abruzzese” non si riconosce tutto l’Abruzzo dove ogni territorio più o meno vasto, ha una sua “koiné”). Inoltre, molti termini del dialetto “abruzzese” non sempre hanno il corrispettivo vastese e in questo caso ho dovuto ottemperare al rispetto di rima e metrica che l’opera di Dante esige, cercando sinonimi validi e variando a volte la rima stessa e la costruzione del verso, con l’intento anche di conferire all’opera un’agevole comprensione e scorrevolezza.

Spero di aver rispettato gli intenti del nostro don Peppino Perrozzi al quale va la gratitudine per averci lasciato quest’opera e l’apprezzamento per tutti i suoi lavori dialettali, in special modo i simpatici componimenti in dialetto vastese.

In poche parole e volendo indegnamente imitare il Manzoni che per affinare i suoi Promessi Sposi, dovette “sciacquare i panni in Arno”,

 jë haj’ arisciacquäte li pènn’ a la ‘Ngràlle*

 *(io ho sciacquato i panni al lavatoio dell’Angrélla…)

A Vasto, fino agli anni ’40, nella vallata dell’Angrélla, non lontano da casa mia, esisteva un lavatoio pubblico.

lavatoio dell’Angrella, adiacente al Mattatoio

SUL DIALETTO USATO
Lu Uaštaréule, il dialetto vastese, ha caratteristiche di lingua “la lénga uaštaréule”; lingua che purtroppo sta diventando sempre più sconosciuta ai più e sta subendo continue contaminazioni, per fortuna la ritroviamo scritta in validi autori che l’hanno coltivata e tramandata. Ma il rischio più grande è la perdita dei suoni che risultano molto particolari, tanto che sono pochissimi e sempre meno coloro in grado di riprodurli nel modo giusto.
Il lavoro al quale mi sto dedicando è quello di lasciare più tracce possibili di questa nostra amata “lingua”, abbinando registrazioni audio ai testi scritti.

Quello che nasce dentro il mio cuore,
voce sincera, voce d’amore,
che custodisco dentro il mio petto,
se esce fuori parla in dialetto.”
Fernando D’Annunzio



Dante Gabriel Rossetti, Paolo e Francesca da Rimini.


AUDIO 

(cliccare sulle immagini per ascoltare e/o scaricare i files)











Le immagini dei Canti-Audio sono tratte dalla Commedia illustrata di Gustave Doré.

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