giovedì 20 aprile 2017

Intervista a Sara Quida, pittrice informale.

Sara Quida, "Mi manchi", 
mista su tela, cm 50x60, collezione privata.



Sara Quida
E’ possibile incontrare per caso ciò che cerchi?
Sì, assolutamente, il caos ovvero l’entropia ha un verso ed è positivo. Il nostro paese così denigrato da noi stessi suoi abitanti  è per sua fortuna geografica, il  Paese del caos, il paese degli incroci e quindi della massima creatività.

Così ci siamo imbattuti in Sara… Chi è?
E’ una pittrice, o meglio è una “pittrice informale”, come le piace autodefinirsi,  che vive a Vasto sin dal 1999, ma di origine sarda, del Golfo di Orosei. E’ una donna, da sempre attenta e sensibile  al mondo dell’arte, la cui passione per la scrittura, la poesia, la fotografia, la musica  e la danza si fondono senza limiti.

Nel 2009  comincia un percorso di intensa ricerca, sperimentazione e studio sul colore  e sulla materia, mossa da un urgente desiderio di raccontare attraverso le sue tele, lo straordinario e complesso mondo delle emozioni e dei sentimenti. Spirito irrequieto ma determinato, lascia la Sardegna e i suoi frequenti viaggi in Europa favoriscono la ricerca e l’evoluzione artistica che trovano una sua più focalizzata vocazione  verso la pittura sensoriale.  Sara, crea e amalgama materiali differenti  e di diversa provenienza, al fine di dare vita a quel giusto misto tra colore e materia in un’ottica informale, dove l’espressione delle “emozioni” si materializzano, prendendo finalmente prima forma e poi rilievo, il tutto  esaltato da una gestualità istintiva e liberatoria.

Sara, guardando le tue opere, siamo stati colpiti dalla energia oserei dire vulcanica, magmatica delle emozioni che suggerisci, puoi spiegarcene le origini ?”
Materia che si lascia plasmare, cede alle mani, assume forme irregolari di cui non so nulla, se non alla fine. Grinze di materia, solchi di materia, nodi di materia, crepe di materia; un pensiero, un sentimento, un nome  prende forma, assorbe colore, si libera e diventa tela quindi emozione da raccontare.



Probabilmente, da quanto abbiamo appreso, il lungo soggiorno sull’isola di Lanzarote nel 2010 deve essere stato basilare per la sua formazione artistico-pittorica. Al ritorno in Italia, infatti Sara organizza una esposizione personale “Materica 2010” presso la città di San Salvo in cui presenta dieci tele nere, ottenute dall’amalgama di cenere di lava e colore ad olio.
Le stesse tele vengono esposte successivamente nel “Gradski Muzey” della città di Omiìs (Croazia), riscontrando i favori di galleristi e pubblico.

 “Energia che ti spinge a costruire qualcosa… a donare incanto”, ci dice Sara.

In effetti quasi come in una teoria di fisica quantistica Sara riesce a solidificare l’energia in materia, in quelle sue opere che a loro volta, materia pura, sprigiona energia verso il fruitore delle sue tele. Ma la fisica, la natura, la matematica non è pura astrazione, ovvero la scienza non è astrusa e staccata dall’anima e di colpo ecco Sara che ci suggerisce la sintesi: “Legata alla vita… ecco spiegati i nodi delle mie tele”
Ma Sara, non lo dimentichiamo, è un’artista eclettica, non limita le sue passioni artistiche. Nel 2012 durante un viaggio a Trieste in occasione di una mostra personale, Sara incontra per la prima volta il tango argentino nelle sale da milonga, restandone folgorata. La magia e la bellezza misteriosa di questa danza, la spinge ad  intraprendere  lo studio del tango e ad approfondire la conoscenza dei testi di tango argentino.
 
Sara Quida, "Amor", olio su carta e mediodenso, cm 34x48, collezione privata.

L’arte di Sara è in costante espansione, la sua vita artistica sboccia anche grazie alle suggestioni suggerite dall’ascolto dei brani di tango. Così  partecipa a mostre ed estemporanee in cui il tema dominante è “la passione”.

Viene definita l’artista dal sentimento mutabile (Benedetta Spagnuolo), le sue tele mutano come mutano i sentimenti che la spingono a dipingere.

Nel 2014 a Cantalice partecipa alla prima biennale di arte sensoriale e materica; mentre nello stesso anno partecipa  al premio internazionale “G. D’Annunzio” presso il museo Michetti di Francavilla al mare ottenendo in entrambi i casi un riconoscimento da parte delle rispettive  giurie tecniche.
 
Sara Quida, ''Paure", olio su carta e mediodenso, cm 34x48, collezione privata.

Mentre partecipa a mostre personali, collettive ed estemporanee,  in Italia e all’estero e sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero.
…Sara Quida ...ha scelto l’Abruzzo, dove ha scelto di vivere trovando ispirazione ed energia ..sì proprio  a Vasto!




Per approfondimenti:









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